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TERZA PERSONA. POLITICA DELLA VITA E FILOSOFIA DELL'IMPERSONALE
di ESPOSITO ROBERTO
Stato Editoriale
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- Titolo: TERZA PERSONA. POLITICA DELLA VITA E FILOSOFIA DELL'IMPERSONALE
- Sottotitolo: POLITICA DELLA VITA E FILOSOFIA DELL'IMPERSONALE
- Autore: ESPOSITO ROBERTO
- Illustratore: 0
- Editore: EINAUDI
- Collana: BIBLIOTECA EINAUDI
- Anno: 2007
- ISBN: 9788806187811
- Pagine: 184
- Volumi: 1
Classificazione DEWEY
- 190 FILOSOFIA E DISCIPLINE CONNESSE
Classificazione CEE
- HPQ ETICA E FILOSOFIA MORALE
Mai come oggi la nozione di persona costituisce il riferimento imprescindibile di tutti i discorsi - filosofici, etici, politici - volti a rivendicare il valore della vita umana in quanto tale. à cosi nell'ambito della bioetica, dove cattolici e laici, pur in contrasto sulla sua genesi e la sua definizione, convergono sulla valenza decisiva dell'elemento personale: solo in base ad esso, la vita umana è considerata intangibile. Ed è cosi sul piano giuridico, lungo un percorso che lega sempre più strettamente il godimento dei diritti soggettivi alla qualifica di persona: questa appare l'unica in grado di riempire lo scarto tra uomo e cittadino, diritto e vita, anima e corpo, aperto fin dalle origini della nostra tradizione. La tesi radicale e inquietante di questo saggio è che la nozione di persona non sia in grado di ricomporre tale scarto perché è proprio essa a produrlo. Più che un semplice concetto, quello di persona è un dispositivo di lunghissimo periodo il cui effetto primario è la separazione, all'interno del genere umano e anche del singolo uomo, tra una zona razionale e volontaria fornita di particolare valore e un'altra, immediatamente biologica, spinta dalla prima verso la dimensione inferiore dell'animale o della cosa.
ISBN: 8806187813 - Mai come oggi la nozione di persona costituisce il riferimento imprescindibile di tutti i discorsi – filosofici, religiosi, giuridici – volti a rivendicare il valore della vita umana in quanto tale. Ma dietro questa apparenza emancipativa, la nozione di persona cela un fondo oscuro e inquietante, un dispositivo di discriminazione e di esclusione, che bisogna finalmente portare alla luce. Il concetto di persona attuale non potrà mai ridurre lo scarto tra diritto e vita, tra cittadino e uomo, perché l’individuo risulta diviso in due zone: un corpo biologico non personale e un centro soggettivo destinato a dominare e dirigere il primo. È tempo di rivolgersi al modo dell’impersonale, di identificare il soggetto con il corpo che lo costituisce. Non va piú pensata la forma autoriflessiva dell’io, né quella interlocutoria del tu, ma la maniera singolare e comune, della terza persona. Roberto Esposito apre così una riflessione inedita sulla categoria di impersonale: terza persona è quella che, sottraendosi al meccanismo escludente della persona, rimanda all'originaria unità dell'essere vivente.