LIBRERIA NERO SU BIANCO: Scheda prodotto
POLITICA, LA GUERRA, LA STORIA (LA)
di ARON RAYMOND; PANEBIANCO A. (CUR.)
Stato Editoriale
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- Titolo: POLITICA, LA GUERRA, LA STORIA (LA)
- Autore: ARON RAYMOND; PANEBIANCO A. (CUR.)
- Illustratore: 0
- Editore: IL MULINO
- Macrosettore: SAGGISTICA
- Settore: SAGGISTICA
- Collana: COLLEZIONE DI TESTI E DI STUDI
- Anno: 1992
- ISBN: 9788815036933
- Pagine: 664
- Volumi: 1
Classificazione DEWEY
- 320 SCIENZE SOCIALI
Classificazione CEE
- JP POLITICA E GOVERNO
Aron Raymond La politica, la guerra, la storia 664 p. (cur. Panebianco A.) € 30,99 88-15-03693-8 Collana Collezione di testi e di studi La recensione de L'Indice recensione di Bonanate, L., L'Indice 1993, n. 3 All'incirca nel decennale della sua scomparsa (avvenuta il 17 ottobre 1983), le edizioni del Mulino accolgono in una delle loro collane più prestigiose ("Collezione di testi e di studi - sezione di scienza politica") una selezione di scritti di Raymond Aron, che potrebbe esser definita ampia se la parola non risultasse stonata di fronte all'immensa produzione di questo scrittore evidentemente dotato di una straordinaria facilità di scrittura. Così neppure le cinquecento e più pagine (le prime cento del libro essendo occupate dall'introduzione di Angelo Panebianco) della raccolta di scritti (il più vecchio dei quali è del 1937 e il più recente del 1980) riescono a offrire un'immagine complessiva e compiuta di un autore dalle molteplici specializzazioni. Corrispondendo a questa poliedricità, sempre agevolata da uno stile brillante e armonioso (anche se qualche volta superficiale, come constata Panebianco, pp. 62-63), Aron rimase sempre imprendibile anche nella sua collocazione professionale: un filosofo, un politologo, un sociologo, uno storico, uno specialista di relazioni internazionali, ovvero soltanto e meramente un brillante giornalista (e "il consigliere del principe" De Gaulle) o un analista della congiuntura economica? Ma forse neppure Aron ne aveva un'idea ben chiara: nella nota premessa alle "Etudes politiques" quel osservava che un suo saggio ("Scienza e coscienza della società", compreso anche nella selezione del Mulino) "esprime il progetto fondamentale del mio pensiero": difficile credergli, se si verifica che poi quel saggio non fa che rappresentare una parte dei suoi interessi, legata all'analisi della società. Ma non aveva egli stesso fatto ricorso - per definire la guerra nella concezione clausewitziana - all'immagine del camaleonte ("altra da congiuntura a congiuntura, complessa in ciascuna congiuntura" ("Penser la guerre", Clausewitz, Gallimard, Paris 1976, vol. II, p. 185), che dunque gli si attaglierebbe altrettanto bene? E dire che - caso ormai non più frequente come un tempo tra i grandi intellettuali - Aron ci ha lasciato un imponente volume di memorie (a sua volta tradotto in italiano da Mondadori, 1984), a leggere il quale tuttavia l'immagine di una personalità cangiante e mutevole (sfuggente?) risulta ancora più nitida, nell'inafferrabilità del personaggio che ne esce, così freddo, disilluso (non usò questa parola anche nel titolo di un libro? - "Le désillusions du progrès", tradotto da Armando, 1991), avalutativo, impassibile, ma anche monumentale. Nella sua introduzione (quasi un libro nel libro: cento pagine) Panebianco (al suo primo incontro con Aron, se non sbaglio) si sforza di ricondurre se non a unità a un qualche ordine Aron, con un titolo trinitario (altra parola cara all'Aron interprete di Clausewitz