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PERCEVAL. UN PAZIENTE NARRA LA PROPRIA PSICOSI, 1830-1832
di BATESON GREGORY; BERTRANDO P. (CUR.)
Stato Editoriale
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- Titolo: PERCEVAL. UN PAZIENTE NARRA LA PROPRIA PSICOSI, 1830-1832
- Autore: BATESON GREGORY; BERTRANDO P. (CUR.)
- Editore: BOLLATI BORINGHIERI
- Collana: SAGGI. PSICOLOGIA
- Anno: 2005
- ISBN: 9788833915906
- Pagine: 381
- Volumi: 1
Classificazione DEWEY
- 610 TECNOLOGIA. SCIENZE APPLICATE
Classificazione CEE
- JNC PSICOLOGIA DELL'EDUCAZIONE
Si tratta di un testo ritrovato e pubblicato, con un'introduzione e un'attenta cura editoriale, da Gregory Bateson negli anni sessanta del Novecento. Il protagonista, John Perceval, è figlio di Spencer Perceval, ministro di Giorgio III d'Inghilterra (il "re pazzo"), che aveva avuto una parte nelle decisioni riguardo alla follia del re e alla sua cura, e nel 1912 fu assassinato da un folle nella Camera dei Cammei. Per un curioso destino, anche il figlio John, giovane ufficiale, diede segni di follia (allucinazioni religiose) e venne curato nelle migliori case di cura dell'epoca. Guarito, raccontò la sua esperienza in questo memoriale.
Gregory Bateson Perceval. Un paziente narra la propria psicosi, 1830-1832 (Edizione italiana a cura di Paolo Bertrando) Collana: Saggi. Psicologia pp. 381, brossura, Euro 36,00 Isbn: 88-339-1590-5 Si tratta di un testo ritrovato e pubblicato, con un’introduzione e un’attenta cura editoriale, da Gregory Bateson negli anni sessanta del Novecento. Il protagonista, John Perceval, è figlio di Spencer Perceval, ministro di Giorgio III d’Inghilterra (il «re pazzo»), che aveva avuto una parte nelle decisioni riguardo alla follia del re e alla sua cura, e nel 1812 fu assassinato da un folle nella Camera dei Comuni. Per un curioso destino, anche il figlio John, giovane ufficiale, diede segni di follia (allucinazioni religiose) e venne curato nei migliori «asili per lunatici» dell’epoca. Guarito, raccontò la sua esperienza in questo memoriale. Alla suggestione del linguaggio a tratti stralunato, con accenti visionari che fanno pensare a William Blake – e anche al presidente Schreber, oggetto di un celebre saggio di Freud – si aggiunge l’interesse delle notazioni critiche sul trattamento allora riservato ai malati mentali: notazioni sorprendentemente acute e coerenti con quanto afferma, per esempio, Michel Foucault nella sua Storia della follia. Questo aspetto, inserito nel contesto storico più generale, è esaminato da Paolo Bertrando nella Nota finale.