LIBRERIA NERO SU BIANCO: Scheda prodotto
ANATOMIA DELL'IRREQUIETEZZA
di CHATWIN BRUCE; BORM J. (CUR.); GRAVES M. (CUR.)
Stato Editoriale
In commercio
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- Titolo: ANATOMIA DELL'IRREQUIETEZZA
- Autore: CHATWIN BRUCE; BORM J. (CUR.); GRAVES M. (CUR.)
- Illustratore: 0
- Editore: ADELPHI
- Macrosettore: NARRATIVA
- Settore: NARRATIVA-STRANIERA
- Collana: BIBLIOTECA ADELPHI
- Anno: 1996
- ISBN: 9788845912207
- Pagine: 223
- Volumi: 1
Classificazione DEWEY
- 830 LETTERATURA
Classificazione CEE
- WTL LETTERATURA DI VIAGGIO
Si tratta di "un viaggio con Chatwin alla scoperta di Chatwin": forse mai come in questo libro (soprattutto nelle notizie autobiografiche e nella lettara al suo editore Tom Maschler) Chatwin è stato prossimo a rivelare che cosa stava al fondo del suo essere e della sua inquietudine di uccello migratore, devoto per istinto alla "alternativa nomadica". Ma perché il nomadismo può proporsi come alternativa alla cosiddetta civiltà? Le risposte si delineano di pagina in pagina attraverso scritti che abbracciano vent'anni di vita breve, intensa, errabonda, dal 1968 al 1987, e rispecchiano le varie incarnazioni di Chatwin: esperto d'arte e archeologo, giornalista, esploratore e narratore. Sono racconti brevi, storie e schizzi di viaggio, ritratti.
Per i lettori che conoscono e amano Bruce Chatwin Anatomia dell'irrequietezza diventerà una sorta di breviario, per quelli che hanno meno familiarità con l'opera del grande vagabondo sarà un'introduzione alle sue esperienze e alle sue idee, un viaggio con Chatwin alla scoperta di Chatwin. Forse mai come in certe parti di questo libro soprattutto nelle notizie autobiografiche e nella memorabile lettera al suo editore Tom Maschler - Chatwin è stato prossimo a rivelare che cosa stava al fondo del suo essere e della sua inquietudine di uccello migratore, devoto per istinto alla «alternativa nomade». Ma perché il nomadismo può proporsi come alternativa alla cosiddetta civiltà? Le risposte si delineano di pagina in pagina attraverso scritti che abbracciano vent'anni di una vita breve, intensa, errabonda, dal 1968 al 1987, e rispecchiano le varie incarnazioni di Chatwin: esperto d'arte e archeologo, giornalista, esploratore e narratore. Sono racconti brevi, storie e schizzi di viaggio (dall'amata Patagonia alla Toscana, dalI'Africa a Capri), ritratti (Konrad Lorenz, Axel Munthe, Curzio Malaparte); e anche v abbozzi di un libro-sogno sul nomadismo WX al quale Chatwin lavorò a più riprese e che poi abbandonò ritenendolo «impubblicabile». Doveva essere, quel libro, un atto di fede: «Il nomade rinuncia; medita in solitudine; abbandona i rituali collettivi e non si cura dei procedimenti razionali dell'istruzione o della cultura. E' un uomo di fede». E insieme un'autoanalisi, che gli permettesse di rispondere a una domanda elementare: «Perché divento irrequieto dopo un mese nello stesso posto,insopportabile dopo due?«Tutte le nostre attività sono legate all'idea del viaggio. E a me piace pensare che il nostro cervello abbia un sistema informativo che ci dà ordini per il cammino, e che qui stia la molla della nostra irrequietezza. L'uomo ha scoperto per tempo di poter spillare tutta questa informazione d'un colpo, manomettendo la chimica del cervello. Di poter volare via in un viaggio illusorio o in un'ascesa immaginaria. Di conseguenza gli stanziali hanno ingenuamente identificato Dio con il vino, con l'hashish o con un fungo allucinatorio; ma di rado i veri vagabondi sono caduti in preda a questa illusione. Le droghe sono veicoli per gente che ha dimenticato come si cammina».