LIBRERIA NERO SU BIANCO: Scheda prodotto
«HARDI PETIT!». ATTRAVERSO I BAMBINI, CELINE
di CRISMANI LUISA
Stato Editoriale
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- Titolo: «HARDI PETIT!». ATTRAVERSO I BAMBINI, CELINE
- Autore: CRISMANI LUISA
- Editore: ASTERIOS
- Macrosettore: LETTERATURA
- Settore: LETTERATURA
- Collana: LE BELLE LETTERE
- Anno: 2021
- ISBN: 9788893132152
- Pagine: 240
- Volumi: 1
Classificazione DEWEY
Classificazione CEE
"Sono diventato, oltre che violentatore, traditore, genocida, uomo delle nevi... quello di cui non bisogna neanche parlare!... non esiste, quest'infame! E non è mai esistito!" È molto doloroso imbattersi in queste parole di Céline mentre lo si sta studiando. Ma lui è andato avanti a lavorare, per quella lingua che amava più di ogni altra cosa, e ha partorito, in mezzo a miseria, malattia, frustrazione, "Féerie pour une autre fois", "La Trilogia germanica" oltre a quel gioiellino che sono gli "Entretiens avec le Professeur Y". Ha scritto fino all'ultimo istante della sua vita. Ha costruito, attraverso una commistione di linguaggio antico e popolare, argot parigino, neologismi e onomatopee, secondo uno style inarrivabile che è esclusivamente il suo, un monumento, una cattedrale all'interno della letteratura francese. La lingua come identità di un paese, di un popolo, questo era il suo sentimento, lingua che lui faceva "cantare": è la musica che sorregge la sua prosa, che la pervade e la rende così particolare, magica e misteriosa.
Luisa Crismani,Trieste 1948, studi umanistici, laurea in pedagogia con tesi in Filosofia del Linguaggio, regista teatrale (prosa, lirica,operetta), autrice di testi teatrali e radiofonici. Ha pubblicato: Immaginare Trieste;Il fondo Weiss, Viaggio attraverso un inventario, e altre cose apparse su riviste. -------------------------------------------------------------------------------------- “Sono diventato, oltre che violentatore, traditore, genocida, uomo delle nevi... quello di cui non bisogna neanche parlare!... non esiste, quest’infame! E non è mai esistito!” È molto doloroso imbattersi in queste parole di Céline mentre lo si sta studiando. I Francesi della iv repubblica dovevano rifarsi una verginità e se la sono presa,guarda un po’, con uno scrittore, forse il loro più grande del ‘900. Ma lui è andato avanti a lavorare, per quella lingua che amava più di ogni altra cosa, e ha partorito, in mezzo a miseria, malattia, frustrazione, Féerie pour une autre fois, La Trilogia germanica (D’un château l’autre,Nord, Rigodon) oltre a quel gioiellino che sono gli Entretiens avec le Professeur Y.ha scritto fino all’ultimo istante della sua vita. ha costruito, attraverso una commistione di linguaggio antico e popolare,argot parigino, neologismi e onomatopee,secondo uno style inarrivabile che è esclusivamente il suo, un monumento, una cattedrale all’interno della letteratura francese. La lingua come identità di un paese,di un popolo, questo era il suo sentimento, lingua che lui faceva “cantare”: è la musica che sorregge la sua prosa, che la pervade e la rende così particolare, magica e misteriosa. Affrontare il mistero di questo scrittore non è impresa di poco conto. Lo si può fare poco a poco. Ma bisogna pur cominciare. ecco che questo “hardi petit!” percorre la sua scrittura (i romanzi) rintracciando il suo sguardo sull’infanzia. “Lui ama tre cose: – aveva detto il suo amico pittore Gen paul – i bambini, gli animali,le ballerine.” per il lettore italiano Céline è l’autore di Voyage au bout de la nuite di Mort à crédit. il resto della sua produzione è pressoché sconosciuto.“Hardi petit! Attraverso i bambini, Céline”, può essere un modo per avvicinarsi anche alle opere meno note,e insieme incontrare l’aspetto della sua personalità cui era più legato, l’essere medico: medico dei poveri.